VIII  Seminario Di Studi Platonici : L’Amicizia

di Simonetta Offidani

Venerdì 16 Febbraio si è tenuto l’VIII Seminario di Studi Platonici continuando la tradizione di indagine del pensiero antico   che si rinnova nel nostro Istituto da diversi anni   mettendo a tema, di volta in volta, questioni fondanti quali la giustizia, la dialettica, la trascendenza, la realtà… L’indagata quest’anno era l’Amicizia.

Il Seminario si è aperto con la presentazione dei lavori degli studenti (in allegato) che hanno prodotto un excursus di spunti sul tema dell’amicizia attraverso i testi di Platone e Aristotele e due elaborati dall’accento personale in cui le studentesse, partendo dal pensiero antico, hanno individuato l’amicizia come legame che fonda la comunità, che   rappresenta una dimensione della cura, in ultima analisi un legame che salva, in quanto ci permette di vivere pienamente l’esistenza.

Dai lavori degli studenti sono emerse domande che hanno costituito l’incipit delle lectio dei relatori: è possibile dare una definizione di amicizia   o è destinata a rimanere una questione aperta come nel Liside di Platone? Ha ancora senso parlare di legame tra amicizia e comunità politica nel contesto attuale?

 Il Prof. Bruno Centrone, con il consueto rigore filologico, ha introdotto la complessa valenza semantica del termine amicizia e ha indagato le questioni principali che emergono dal Liside di Platone   evidenziando la prospettiva multifocale del pensiero antico: in un certo senso, ad esempio, gli amici è bene che siano simili, in un altro è bene che siano dissimili, in ogni caso devono essere amici del Bene: voler bene all’amico significa volere il suo Bene, ha concluso il Prof. Centrone. Seppure l’amicizia sembri sottrarsi a una unica e determinata definizione, essa trova il suo fondamento sul Bene.

La Prof.ssa Arianna Fermani ha trattato l’amicizia attraverso   il pensiero di Aristotele, indagando il complesso legame dell’amicizia con la virtù, con la felicità, ma anche con il dolore e con il vizio. Il vizioso- sottolinea la prof.ssa Fermani- ignora di sbagliare, perciò non potrà mai uscire dal vizio da solo, ha dunque bisogno dell’amico per salvarsi: l’amicizia salva la vita come singoli e come cittadini. Il profondo legame tra amicizia e polis è stato richiamato da entrambi i relatori: l’essere umano non basta a se stesso, è costituito da una radicale finitezza, perciò per essere felice ha bisogno dell’altro, dell’amico.

La dimensione “politica “ dell’amicizia risuona  anche nelle parole del Prof. Maurizio Migliori con cui gli studenti hanno concluso il proprio lavoro . Il Prof. Migliori, che ci ha lasciato lo scorso novembre, è stato presente alle precedenti edizioni dei Seminari e con la sua personalità carismatica ha sempre coinvolto e appassionato i giovani. In qualche modo è stato presente anche in questa edizione poiché il lavoro svolto si inserisce su quello da lui iniziato. Vogliamo concludere appunto con le sue parole lette dalle studentesse.

La philia mostra ed esemplifica il circolo virtuoso che è alla base della "speranza" etico-politica di Platone. Infatti la vera philia rimanda alla scelta della virtù, consente di capire meglio l'anima, quindi di curarla e migliorarla sottoponendola al giudizio del nous, il che ha effetti sulla gestione della polis e rende possibile una migliore cura dell'anima, con tutti gli intrecci che potremmo divertirci a costruire. Dunque la philia consente la gestione dello stato e quindi la migliore cura dell'anima, condizioni necessarie per un esercizio della vera philia.

 

MAURIZIO MIGLIORI, Platone, nomos, ethos, philia: o tutti e tre o nessuno

StudiPlatonici2024

Allegati

Amicizia - III^ A Scientifico

Amicizia un legame che salva - Team 3F

Amicizia di Sofia Sbaffoni